Conformemente agli obblighi relativi alla negoziazione di titoli secondo il diritto dell’Unione europea (UE), le imprese di investimento dell’UE possono negoziare azioni svizzere sulle borse svizzere in linea di principio soltanto se l’UE riconosce queste ultime come equivalenti. L’UE ha concesso al nostro Paese l’equivalenza delle borse svizzere fino a fine giugno 2019, senza rinnovarla in seguito. Per questo motivo, il 1° luglio 2019 il Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha attivato la misura di protezione dell’infrastruttura delle borse svizzere.
Il 30 novembre 2018 il Consiglio federale ha varato la misura di protezione dell’infrastruttura delle borse svizzere (misura di protezione) dopo che la Commissione europea fino a quel momento non aveva prorogato l’equivalenza delle borse svizzere. Dal 1° gennaio 2019 le sedi di negoziazione estere necessitano di un obbligo di riconoscimento se ammettono al commercio determinate azioni di società svizzere o consentono il commercio di simili azioni. La misura di protezione è stata concepita in modo da non produrre effetti nella prassi fintantoché è in vigore l’equivalenza delle borse. Ulteriori informazioni sulla misura di protezione sono contenute nel documento esplicativo più sotto.
Nel dicembre 2018 la Commissione europea ha prorogato l’equivalenza delle borse fino a fine giugno 2019, rifiutando tuttavia di concedere una proroga oltre il 30 giugno 2019. Il DFF ha quindi aggiornato al 1° luglio 2019 l’elenco delle Giurisdizioni che pongono restrizioni ai loro partecipanti al mercato per il commercio, presso sedi di negoziazione svizzere, di titoli di partecipazione di società con sede in Svizzera (cfr. elenco DFF qui sotto), attivando così la misura di protezione nei confronti UE e dei suoi Stati membri. La misura di protezione garantisce che le imprese di investimento dell’UE possano continuare a negoziare azioni svizzere presso sedi di negoziazione svizzere anche in assenza dell’equivalenza delle borse da parte dell’UE.
Equivalenza delle borse con il Regno Unito
Il 31 gennaio 2020 il Regno Unito è uscito dall’UE. Il DFF ha attivato di conseguenza la misura di protezione anche nei confronti del Regno Unito. Il 31 dicembre 2020 è terminata la fase di transizione nei rapporti tra il Regno Unito e l'UE.
Tra la Svizzera e il Regno Unito si è ora giunti a una normalizzazione dei rapporti relativamente alla regolamentazione delle borse: il governo britannico ha riconosciuto l'equivalenza della regolamentazione delle borse svizzere e sottoposto tale decisione al Parlamento britannico. Con il riconoscimento dell’equivalenza, entrato in vigore il 3 febbraio 2021, la Svizzera ha potuto disattivare la misura di protezione nei confronti del Regno Unito. Lo stesso giorno la FINMA ha concesso alle piattaforme di negoziazione britanniche il necessario riconoscimento, consentendo in tal modo la ripresa delle negoziazioni delle azioni svizzere nelle borse britanniche.
Estensione e trasferimento al diritto comune
In seguito al mancato rinnovo dell’equivalenza della regolamentazione svizzera delle borse da parte dell’UE, il 17 novembre 2021 il Consiglio federale ha prorogato la validità della misura di protezione fino al 31 dicembre 2025. Al contempo, ha avviato una procedura di consultazione concernente la trasposizione della misura di protezione nella legge sull’infrastruttura finanziaria (LInFi). Nella seduta del 22 giugno 2022 il Consiglio federale ha quindi adottato il messaggio concernente la trasposizione della misura di protezione dell’infrastruttura delle borse svizzere nella LInFi. Altrimenti, la misura di protezione sarebbe scaduta.
La misura rimarrà temporanea anche dopo il suo trasferimento al FMIA e si applicherà inizialmente per un periodo di cinque anni, ma potrà essere disattivata in qualsiasi momento. Il progetto è stato accolto favorevolmente da tutti i partecipanti alla consultazione, senza alcuna eccezione.
La misura di protezione della Svizzera continuerà quindi a restare applicabile nei rapporti con l’UE. Con questo progetto il Consiglio federale intende anche evitare gli effetti negativi che il mancato riconoscimento dell’equivalenza delle borse da parte dell’UE ha rischiato di produrre sulla piazza borsistica, finanziaria ed economica della Svizzera. Il Consiglio federale rimane del parere che la Svizzera adempie tutti i requisiti posti dall’UE per un riconoscimento illimitato dell’equivalenza della normativa elvetica sulle borse. L’obiettivo dell’Esecutivo, e quindi la migliore soluzione per tutti gli operatori del mercato coinvolti in Svizzera e all’estero, rimane un rinnovo illimitato dell’equivalenza delle borse.
Ulteriori informazioni
Ultima modifica 20.09.2023