Sostenibilità nel settore finanziario

La questione della sostenibilità nel settore finanziario acquista sempre maggiore importanza sia a livello nazionale che internazionale. Per la piazza finanziaria svizzera può rappresentare una grande opportunità. In questo scenario lo Stato assume il ruolo di mediatore, conducendo un fitto dialogo con il settore e gli ambienti interessati e adoperandosi per un quadro normativo ottimale.

Il 16 dicembre 2022 il Consiglio federale ha adottato il rapporto per una piazza finanziaria sostenibile. Attraverso 15 misure per gli anni 2022–2025, la piazza finanziaria svizzera dovrà consolidare la posizione preminente che ricopre a livello mondiale nella finanza sostenibile.

Con l’adozione, nel 2015, dell’«Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile», gli Stati membri dell’ONU hanno dichiarato la loro volontà di raggiungere insieme i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda entro il 2030. Nel 2017 la Svizzera ha ratificato la Convenzione di Parigi sul clima. Nel 2019 il Consiglio federale si è posto l’obiettivo di azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050.

Per rendere i rischi più chiaramente visibili e percepibili agli operatori del mercato finanziario, è necessario internalizzare i costi esterni dei danni ambientali e climatici causati dall’attività economica nell’economia reale. Il Consiglio federale continua a sostenere a livello internazionale la necessità di valutare adeguatamente il prezzo delle emissioni di gas a effetto serra sulla base di strumenti di mercato quali tasse o sistemi di scambio di quote di emissioni.

Informazioni relative al clima

La trasparenza delle imprese di grandi dimensioni in merito all’impatto climatico della loro attività è un elemento fondamentale per il funzionamento dei mercati e per la sostenibilità climatica nel settore finanziario. Il Consiglio federale ha quindi attuato l'ordinanza sull'obbligo di rendicontazione climatica da parte delle grandi aziende svizzere a partire dal 1° gennaio 2024: Le società con azioni quotate in borsa, le banche e le assicurazioni con più di 500 collaboratori, una somma di bilancio di almeno 20 milioni di franchi o una cifra d’affari di oltre 40 milioni di franchi sono ora tenute a pubblicare una relazione sulle questioni climatiche. Il primo rapporto dovrà essere pubblicato sull'anno finanziario 2024.

Greenwashing

Affinché i mercati finanziari possano tenere in debito conto i rischi ambientali, un importante presupposto è che sia nel settore finanziario sia nell’economia reale esista una base di dati di elevata qualità in linea con gli standard internazionali. Una maggiore trasparenza sui rischi e sugli effetti ambientali consente, inoltre, agli investitori di prendere decisioni efficienti, promuove l’innovazione nel settore finanziario e contribuisce ad evitare il greenwashing.

Green Fintech

Grazie a un utilizzo più efficiente delle tecnologie digitali, le imprese tecnofinanziarie assumeranno un ruolo sempre più rilevante per la piazza finanziaria, sia in quanto partner dell’innovazione degli operatori finanziari tradizionali sia sostituendosi puntualmente ad essi nella creazione di valore aggiunto. La tecnofinanza è quindi di fondamentale importanza per la sostenibilità e la futura competitività della piazza finanziaria svizzera, che il Consiglio federale mira a posizionare come protagonista mondiale nello sfruttamento del potenziale delle tecnologie digitali nell’ambito della finanza sostenibile (green fintech).

Tests sulla compatibilità climatica

Nel 2017 l’Ufficio federale dell’ambiente e la SFI hanno consentito alle casse pensioni e alle assicurazioni svizzere di far analizzare in modo volontario e gratuito la compatibilità dei loro portafogli azionari e obbligazionari con gli obiettivi climatici. Nel 2020 il test è stato rinnovato ed esteso alle banche e ai gestori di patrimoni. Il test climatico più recente si è svolto nel 2022.

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Ultima modifica 26.10.2023

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