Il Consiglio federale intende migliorare il sistema di protezione dei depositanti

Berna, 15.02.2017 - Il 15 febbraio 2017 il Consiglio federale ha deciso che il sistema di protezione dei depositanti dovrà essere migliorato tramite l’adozione di una serie di misure. Il Dipartimento federale delle finanze (DFF) è stato incaricato di elaborare, entro la fine di novembre 2017, un avamprogetto per la modifica delle leggi pertinenti.

Nel mese di dicembre 2014 il gruppo di esperti incaricato di sviluppare ulteriormente la strategia in materia di mercati finanziari ha approvato raccomandazioni concernenti il miglioramento del sistema di protezione dei depositanti e ha proposto di perfezionare determinati aspetti dell’attuale garanzia dei depositi. In seguito, il 20 maggio 2015 il Consiglio federale ha incaricato il DFF di provvedere a una verifica in tal senso. I lavori interni sono stati effettuati dalla Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI), in collaborazione con l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) e la Banca nazionale svizzera (BNS) e consultando il settore finanziario.

Sulla base delle analisi condotte e in considerazione dell’interesse di giungere a un compromesso, il Consiglio federale ha stabilito le tre misure seguenti:

  1. Il termine di pagamento dei depositi garantiti nel caso di fallimento di una banca deve essere accorciato. Per stabilire il nuovo termine legale la Svizzera dovrà orientarsi agli standard internazionali, che prevedono un termine di pagamento di sette giorni lavorativi. Per attuare la presente misura dovrà essere garantito agli interessati un periodo di transizione di almeno cinque anni. La ripartizione dei ruoli tra l’associazione responsabile della garanzia dei depositi (esisuisse) e la FINMA rimane invariata.
  2. Le banche dovranno depositare titoli per un valore pari al 50 per cento dei propri impegni contributivi, al fine di potenziare il finanziamento della garanzia dei depositi. In tal modo si garantisce che qualsiasi banca che attinga alla garanzia dei depositi in una situazione di crisi possa adempiere ai propri impegni contributivi in qualità di partecipante al sistema. Decade l’obbligo delle banche di detenere liquidità per eventuali deflussi di fondi dalla garanzia dei depositi. Per il restante 50 per cento degli impegni contributivi delle banche rimane invariato il sistema di finanziamento ex post. Non è ritenuto opportuno un cambiamento del sistema che porti alla costituzione di un fondo ex ante.
  3. Il limite superiore del sistema riferito alla somma complessiva dei depositi garantiti dovrebbe essere nuovamente fissato all’1,6 per cento. Dal 2006 a oggi questi impegni contributivi da parte delle banche sono scesi significativamente, passando dal 2,4 all’1,4 per cento. In questo contesto il valore nominale del limite superiore non dovrà essere inferiore a 6 miliardi di franchi. Istituire un deposito di titoli pari al 50 per cento degli impegni contributivi significa avvicinare la Svizzera alle regolamentazioni previste in ambito UE. Occorre tuttavia tenere in considerazione gli sviluppi futuri di queste disposizioni all’estero.

Il Consiglio federale incoraggia esisuisse ad accrescere il proprio grado di notorietà presso i clienti delle banche e a fornire regolarmente informazioni al pubblico.

Inoltre il Consiglio federale si pone l’obiettivo di colmare l’attuale lacuna nella regolamentazione del settore della protezione dei depositanti. L’obbligo di custodia separata (segregazione) dei valori patrimoniali propri e di quelli dei clienti depositati sui conti deve essere nuovamente applicato a tutta la catena di custodia in Svizzera.


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Anne Césard, Comunicazione, Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali SFI
tel. +41 58 462 62 91, anne.cesard@sif.admin.ch



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